Il box auto sotterraneo è soggetto alla tassa sui rifiuti

Il box sotterraneo per il parcheggio dell’auto, pur se non scandito da muri perimetrali che delimitino le varie aree, è soggetto al pagamento della tassa per lo smaltimento dei rifiuti. Spetta al contribuente, eventualmente, fornire la dimostrazione che sulla specifica area sia impossibile la produzione di rifiuti, evidenziando fattori oggettivi e permanenti, piuttosto che contingenze soggettive e legate alle modalità di utilizzazione della stessa. È quanto si legge nell’ordinanza n.22124/17 della Corte di Cassazione — di cui dà notizia Italia Oggi — che ha accolto il ricorso proposto da una società concessionaria per la gestione del servizio rifiuti, cassando la sentenza di secondo grado, favorevole alla parte contribuente, e decidendo nel merito, con rigetto del ricorso introduttivo proposto contro l’originario avviso di accertamento Tia. La diatriba riguardava la possibilità di riscuotere la tassa comunale per lo smaltimento dei rifiuti, in relazione a un box auto, posto nel sottosuolo e non delimitato da muri perimetrali. I gradi di merito avevano escluso la tassazione per tale area, mentre la Cassazione ha ribaltato completamente le decisioni delle commissioni tributarie. L’area del sottosuolo adibita a posto auto, spiega la Suprema Corte, non è esente da tassazione, posto che non sono ravvisabili ragioni che possano escludere la possibilità di produrre rifiuti; nello specifico, l’inesistenza di muri perimetrali che delimitano la singola area adibita a parcheggio (fattore che aveva convinto i giudici di merito a escludere la tassazione) appare irrilevante, poiché le aree sono comunque esattamente individuabili ed esclusivamente a disposizione dell’utilizzatore, frequentate da persone e, come tali, produttive di rifiuti (in via presuntiva).

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